martedì 29 novembre 2011

Soufflè di spaghetti al cavolfiore e pancetta affumicata


Il nemico numero uno della tavola di casa mia è un ortaggio, candido e discreto: il cavolfiore. Ho provato a proporlo in salse differenti ma ho sempre sortito un solo e drammatico effetto, naso storto, bocca serrata. E non solo dal piccoletto di casa, dove la reazione di disgusto è parte di reminiscenze ataviche che solo una sana educazione alimentare potrà sanare, no, dal grande...il papà!. 

Ogni volta è sempre una tragedia annunciata, così ieri mi sono armata di sana e femminile furbizia e mi son detta:"vuoi che una come me non s'inventa il modo di fargli mangiare sto cavolo di cavolfiore?". Così l'ho bollito di mattina a finestre spalancate e cappa a manetta, nessun testimone in giro per casa avrebbe potuto mai "cantare" della trappola che preparavo alla ignara vittima!. Infondo in casa ci sono: il cane e quello se la dorme 24h su 24  e una vasca di pesci, che si sa non sono animaletti molto loquaci!. 

Dopo averlo bollito ho elaborato per un'ora (in aggiunta ai precedenti 3 giorni in cui il cavolfiore stazionava in frigo!) e poi è venuto fuori questo meraviglioso esempio di ingegneria culinaria: il soufflé!. Volete sapere com'è andata?...

Squilli di trombe.....rulli di tamburi.......

Mr. Val se l'è pappato tutto e con appetito...e all'ultimo boccone di soufflé, mangiato pure con gusto, ha fatto il suo ingresso in tavola lui, Mr Cavolfiore bollito in insalata (per me) e mio marito....ha capito tutto....ma stavolta l'avevo fregato e per la prima volta nella storia dei cavoli la favola finisce con ...."E FINI' MANGIATO FELICE E CONTENTO".

Ricettinaaaa.....

Ingredienti (per due cocotte)
150 gr di cavolfiore bollito o di più dipende dai gusti
250 gr di besciamella (25gr di burro, 25gr di farina, 250ml di latte)
pancetta affumicata q.b.
due cucchiai di grana
160 gr di spaghetti (per me fusilloro Verrigni)
2 uova
olio extravergine di oliva
burro
pane grattugiato

Procedimento
Bollite il cavolfiore in acqua salata, pesate la quantità che vi occorre, considerate che potete anche aumentarla, io ho utilizzato il minimo sindacale per evitare che mio marito sentisse troppo il gusto del cavolfiore. 

In un tegame soffriggete aglio e olio, aggiungete il cavolfiore e la pancetta affumicata, regolate di sale e pepe.
Cuocete la pasta e quando sarà pronta scolatela e amalgamatela al condimento, spolverizzate con il grana o il parmigiano. Alla besciamella, che deve essere fredda (potete prepararla o comprarla già pronta, io l'ho fatta con 25gr di burro, 25 gr di farina e 250 gr di latte intero), aggiungete i rossi d'uovo e montate a neve ben ferma gli albumi.

A questo punto versate la besciamella sulla pasta e amalgamate bene, infine aggiungete anche gli albumi facendo attenzione a non smontarli, quindi procedendo con movimenti delicati dal basso verso l'alto. Versate la pasta nelle coccotte imburrate e spolverizzate di pangrattato. Completate con qualche pezzetto ancora di pancetta.

Infornate a 170-180° in forno già caldo per circa 30-40 minuti, il soufflé è pronto quando sarà gonfio e colorato in superficie. 



lunedì 28 novembre 2011

Pizza ripiena di melanzane


Uscita indenne dal fine settimana, che a casa mia è come gettarsi a capo fitto in uno dei gironi dell'inferno, posso rilassarmi nell'amata solitudine della mia casetta. 
In verità i postumi del passaggio dei due cicloni, figlio e marito, sono ovunque per cui adesso mi tocca rimettere insieme i pezzi di questa casa. Un gioco lì, un attrezzo qui e qualche mutanda che spunta dove non dovrebbe mai essere, uff...una volta o l'altra do di  matto e vediamo se qui cambia qualcosa!. Meno male che almeno il cane è ben educato, anzi direi che è stato più semplice tirar su un molossoide di 50kg che un figlio, per il marito...beh lasciamo perdere, lì le colpe non sono imputabili alla mia persona :-)

Consoliamoci con una ricettina che ho gentilmente "rubato" a mia suocera e che accompagna il nostro pranzo magro della Vigilia di Natale e Capodanno!.

Ingredienti
480 gr di farina 0 per pizza oppure 00
120 gr di farina manitoba
400 gr di acqua
18 gr di sale
2 grammi di lievito di birra (in estate 1gr) oppure 50 gr di lievito naturale rinfrescato e bello attivo
Passata di pomodoro 350 gr
2 melanzane lunghe 
2 uova
scamorza o mozzarella
formaggio parmigiano o grana
olio per friggere
olio extravergine di oliva
sale
pepe

Procedimento
Impasto con lievito di birra:
Se optate per il lievito di birra conviene preparare la pasta la mattina, verso le 8-9, considerate che data la quantità minima di lievito i tempi saranno piuttosto lunghi, in più ora siamo in inverno quindi se in casa avete circa 20° in 7-8 ore l'impasto è pronto, altrimenti potete aumentare leggermente le dosi di lievito, da 2 a 3-4 grammi non andate oltre vi prego. Less is best!. Diciamo che la prima volta bisogna un po' settare i tempi.

Usate una ciotola capiente, scioglietevi il lievito in due dita d'acqua, aggiungete poi la farina (setacciata) a pugni, amalgamatela di volta in volta ed in ultimo mettete il sale. Lavoratela fino ad ottenere un impasto omogeneo ma non perfettamente liscio. Mettetela a lievitare coperta ed in un luogo caldo fin quasi al raddoppio (non deve proprio raddoppiare). Prendete un teglia, oliata ed infarinata e stendetevi 3/4 dell'impasto, usate le mani e non il matterello. Vedrete quanto è semplice stendere questo impasto con le mani, non fate una sfoglia troppo sottile, direi che 1.5 cm va bene. Adesso lasciatela ancora a lievitare per una o due ore. 

Impasto con lievito liquido naturale o pasta madre
La sera prima di andare a letto, sciogliete il lievito (già rinfrescato e attivo) in due dita d'acqua e procedete come per l'impasto con lievito di birra. Dopo aver ottenuto il panetto, mettetelo in una ciotola a lievitare in frigo tutta la notte. La mattina appena sveglie (io lo faccio verso le 7,30-8,00) tirate fuori la ciotola e lasciatela a temperatura ambiente per 3-4 ore in modo che perda il freddo del frigo. Dopodiché se non avete fretta formate due panetti di misura diversa (uno servirà per foderare la teglia e l'altro più piccolo come coperchio) e lasciateli raddoppiare di volume. Trascorso il tempo necessario trasferite uno dei due panetti nella teglia e foderatela.

Facciamo la pizza
Nel frattempo che l'impasto riposa nel suo bel lettino, cuocete la passata di pomodoro in un tegame dove avrete soffritto brevemente l'aglio nell'olio d'oliva, se si tratta di pelati, passateli al mixer in modo da non avere pezzi grandi tra i denti!. Regolate di sale.

Tagliate a fette le melanzane, infarinatele, passatele nell'uovo e friggetele in abbondante olio di semi. In effetti è come se voleste preparare una parmigiana. 

Tagliate a cubetti la scamorza o la mozzarella (ben strizzata).

Quando tutti gli ingredienti si saranno raffreddati e l'impasto presenterà delle "belle bolle" in superficie si può iniziare a comporre la pizza.

Sull'impasto mettete qualche cucchiaio abbondante di pomodoro, stendete poi un primo strato di melanzane, ancora qualche cucchiaio di passata, il formaggio grattugiato e la scamorza, spolverizzate di pepe e fate un altro strato. Due sono più che sufficienti.

Adesso stendete con le mani l'altro panetto di pasta e andate a chiudere la pizza. Fate attenzione a sigillare bene i bordi affinché il ripieno non esca fuori. Completate colorando leggermente la superficie della pizza col pomodoro ed infornatela a 230° per il tempo necessario, nel mio forno bastano 20 minuti ma questo ovviamente è un tempo variabile. Controllate, prima di tirarla fuori, che il fondo si sia ben cotto. 
Voilà!

venerdì 25 novembre 2011

La zucca lunga in umido

Ma si trovano ancora le zucche lunghe?
Io ne ho un pacchetto ancora congelato nel freezer, me l'ha portata mamma direttamente dal suo orto e si è raccomandata affinché la cucinassi alla maniera del mio paese. E sia mai che mi controlla, facciamo sta zucca alla "olevanese"!

Ingredienti:
1 zucca lunga
1 cipolla (ho usato quella rossa ma va bene anche una bianca)
1 peperoncino
qualche pelato
un uovo intero
2-3 cucchiai di parmigiano o grana
olio extravergine di oliva (per me Terre Rosse)
sale

Procedimento:
Pelare la zucca utilizzando un pelapatate e svuotarla di tutta la parte interna spugnosa. 

Soffriggere la cipolla nell'olio evo facendo attenzione che non bruci. Aggiungere il peperoncino (ingrediente opzionale ma non per me che lo adoro).

Appena la cipolla sarà appassita versare il pomodoro, sulla quantità regolatevi secondo i vostri gusti, a me questa zucca piace un po' rossa, quindi ho abbondato. 

Aggiungete anche la zucca, coprite e lasciate cuocere a fuoco medio. Quando sarà cotta (assaggiatela) e il sughetto si sarà rappreso (non deve venire liquido) sbattete un uovo col formaggio e aggiungetelo alla zucca rapidamente e  mescolando.

Se vi piace potete anche mettere una patata mentre la cipolla cuoce ma è opzionale. Accompagnatela a delle bruschette al rosmarino, è uno sfizioso piatto unico da servire a cena.

mercoledì 23 novembre 2011

Gnocchetti con carciofi e totani al profumo di zafferano



Ci sono delle giornate davvero perfette. Tutto fila liscio, il bimbo a scuola in orario, la passeggiata col cane quando l'aria è ancora frizzante, la spesa fatta senza fila alla cassa e il sole che illumina tutta la casa e mi mette di buonumore. Ieri è stato così: un giorno sereno di quelli da godere fino in fondo e per farlo mi sono chiusa in cucina ad infarinarmi un po' le mani, e anche i piedi :-)
Mio marito era fuori e non sarebbe rientrato per cena quindi ho potuto davvero prendermela con calma. Ho tirato fuori la farina, preparato il tavolo con tutto l'occorrente e iniziato ad impastare mentre mi accompagnava la simpatia della Clerici con la Prova del Cuoco e fantasticando magari di poterci andare un giorno.

Ingredienti per 4:
Per gli Gnocchi
500 gr di patate 
1 uovo intero
150 gr di farina
sale

Per il Condimento
3 carciofi
1 totano grande
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale
pepe bianco Tec Al
zafferano
prezzemolo

Procedimento:


Ho preparato gli gnocchi lessando le patate, pelandole e passandole allo schiacciapatate. Ho distribuito la purea di patate sul piano di lavoro e quando si è raffreddata ho aggiunto la farina, l'uovo ed il sale. Ho impastato velocemente aggiungendo poca farina per lavorare meglio l'impasto. Poi ho formato dei bastoncini di circa 1,5 di diametro, li ho tagliati a tocchetti, li ho infarinati e arrotondati. 

Ho pulito i carciofi prendendo la parte più tenera e lasciandoli in acqua acidulata con limone. In un tegame ho soffritto l'aglio e vi ho aggiunto i carciofi tagliati a fette sottili. A metà cottura (aggiungete dell'acqua di cottura per evitare che si brucino) ho messo il totano tagliato a pezzetti. Ho regolato di sale e pepe. 

Ho messo a bollire l'acqua per la pasta e vi ho stemperato dentro una bustina di zafferano vi ho cotto gli gnocchetti che hanno preso una sfumatura gialla molto carina, ricordate che questa pasta è cotta quando inizia a salire a galla.

Infine ho saltato gli gnocchetti nel condimento con i carciofi ed il totano e ho completato con del prezzemolo fresco tritato.

Mmmmmm buoniiiiiii!













Bocconcini di maiale spiritosi

Penso di aver fatto un gran pasticcio, una di quelle cose che potrebbero un giorno ripercuotersi contro di me!. Mio figlio, che ha 4 anni ed è un tipo sveglio, fotografa ogni portata io metta a tavola. Ieri era dalla nostra vicina di casa a fare le frittelle di mele e si è precipitato a casa perché aveva dimenticato di portare con sé la sua macchina fotografica!. Ebbene si l'ignara signora Donata è stata paparazzata da un bimbo di 4 anni, fotografo food in erba :-) 
Mio marito dice che sono fissata, cucino e fotografo....se la ride ma è evidente che è a disagio quando gli sfilo il piatto per immortalare la creazione. Cosa dirà quando gli confesserò che anche il figlio è entrato nel girone infernale dei food blogger?.



Detto ciò....veniamo alla ricettina sfiziosina. Avevo promesso altre pietanze che vedevano come protagonista la tanto amata e "campana" papaccella (ossia i peperoni piccoli sott'aceto) e voilà un bel secondo: 
bocconcini di maiale spiritosi....ovviamente l'aggettivo è d'obbligo data la presenza di quella punta di aceto che crea sul viso la smorfia tipica che accompagna questo piatto. Per addolcire il tutto ci sono le patate. Una nota: qui se proprio non trovate le papaccelle potete sostituirle con i peperoni rossi e un po' d'aceto ma ovviamente non è la stessa cosa!. Se invece vi interessa ho trovato questo sito che le spedisce a prezzo, secondo me, ragionevole (non mi pagano per la pubblicità eh... quindi non faccio nomi!:).

Ingredienti
4 fette di carne di maiale un po' grassa e tagliata spessa (così rimarrà tenera)
4 papaccelle 
4 patate
olio per friggere
olio evo
sale
pepe


Procedimento
Tagliare la carne a pezzetti grandi abbastanza da poter essere mangiati senza l'ausilio del coltello. 
In un tegame con l'olio d'oliva aggiungere la carne e cuocere a fiamma media per pochi minuti.
Versarvi le papaccelle che avrete privato dei semi e tagliato a pezzetti. 
A parte friggete le patate a bastoncino in abbondante olio di semi. 
Quando la carne sarà cotta aggiungere anche le patate e regolare di sale. Spolverizzare con un po' di pepe se vi piace.



lunedì 21 novembre 2011

Ravioli del buonumore




Non sapevo proprio come chiamarli questi ravioli: Ravioli con sfoglia alla zucca al ragù di zucca?. Uh mamma quanta zucca!...no non sono caduta con la....per terra, ho voluto fare un esperimento con mia mamma e direi che è venuto bene, quindi adesso è una ricetta "pubblicabile" con orgoglio!.

E' un piatto un pò laborioso perché bisogna preparare i ravioli ma potete farli quando avete del tempo libero, poi congelarli e tirarli fuori all'occorrenza. Forse sarò un po' approssimativa con le dosi, scusate ma quando l'estro creativo si impossessa di me fatico ad essere razionale e trascrivere tutto per filo e per segno.

Ingredienti

Per i Ravioli (con queste dosi ne sono venuti 70 piccolini, regolatevi a seconda delle necessità)
350 gr di farina 00
due belle fette spesse di zucca napoletana
due uova intere
50 gr di burro
sale









Per il Ripieno
50gr di fontina
80gr di taleggio
80gr di emmenthal
450gr di ricotta (possibilmente del giorno prima)
sale
noce moscata
prezzemolo


Per il Ragù di zucca
150gr di carne tritata di maiale
trito di carota, sedano e mezza cipolla
zucca tagliata a dadini, due fette spesse (o di più secondo i gusti)
brodo (o dado)
vino per sfumare
sale
pepe
rosmarino


Procedimento
Innanzitutto scaldate la zucca, fatela raffreddare e schiacciatela con la forchetta, aggiungetela alla farina dove avrete rotto le due uova intere, il burro, il sale. Impastate e  formate un bell'impasto liscio ed omogeneo. Se la pasta lo richiede aggiungete pure un altro uovo. Quando avrete finito all'interno dell'impasto si vedranno le striature della zucca!. 

Preparate il ripieno in una ciotola, mettete tutti gli ingredienti insieme: la ricotta schiacciata con la forchetta, i formaggi grattugiati in modo grossolano, l'uovo intero, la noce  moscata, il sale, il pepe ed il prezzemolo.

Pronto il ripieno potete iniziare a stendere l'impasto. Io ho usato la macchina per la pasta, ma se non l'avete va bene anche il matterello. Ho fatto delle strisce lunghe su cui ho messo un cucchiaino di ripieno, coperto con altra sfoglia e tagliato con le formine. Potete scegliere sia la grandezza dei ravioli, sia lo spessore, questo dipende dai gusti. I miei erano piccoli e dall'impasto consistente, mi piace anche sentire il gusto della pasta mentre li mangio.

Adesso decidete se cucinarli subito o congelarli. 

Per condire questi ravioli ho provato sia una fonduta leggera al taleggio e fontina che questo ragù di zucca. 

Voto 10 e lode per il ragù che si fonde magnificamente con la semplicità del ripieno creando un mix perfetto di sapori. Ovviamente è solo il mio gusto personale.

Per fare il ragù ho tritato la carota, il sedano e la cipolla e soffritto in olio extravergine d'oliva, ho aggiunto la carne di maiale tritata e sfumato con vino bianco. Poi ho messo la zucca a pezzetti e lasciato cuocere per qualche minuto aggiungendo infine con due o tre mestoli di brodo (ho usato un dado per velocizzare). Il ragù ha cotto per 30-40 minuti a fuoco lento. Ho completato regolando di sale e pepe e tritandovi del rosmarino fresco appena raccolto. 







sabato 19 novembre 2011

Le papaccelle ripiene


Sono di corsa oggi, il fine settimana è dedicato allo gnometto e al suo papà, se sto seduta avanti al mio computer danno di matto però questa ricetta la voglio condividere con voi anche perché le ho cucinate ieri e sto fremendo per sapere che  ne pensate!. 
Siamo appena tornati dalla Fiera di Milano dove c'è "G come Gioco" ovvero il paese dei balocchi per i bambini, stand pieni di giocattoli e attrazioni irresistibili e udite udite siamo tornati indenni....wow...solo una confezione di Lego....miracolo!. 
Quindi, visto che ho cinque minuti di tempo, voglio mostrarvi questa bontà: "Le papaccelle ripiene" ossia dei peperoni rossi tondi che vengono messi sott'aceto interi e consumati per preparare tante pietanze gustose (che via via posterò!). Questa ricettina sfiziosa è una portata obbligatoria sulla nostra tavola natalizia. 
Mia mamma dice che fanno digerire, in verità il fatto che si senta il gusto dell'aceto effettivamente gioca a favore di questa strana tesi. 
Ieri durante la preparazione ne ho mangiate ben tre.... io le adoro. Sono talmente gustose che una tira l'altra. 
E con le papaccelle ripiene apriamo la finestra sul periodo più magico dell'anno: il Natale!. Non provate a barare utilizzando i peperoni freschi, dolci....o roba simile, le papaccelle sono queste qui!.

                                    
Ricettina.....

Ingredienti a occhio, bisogna calcolare una quantità per riempire 4 papaccelle medie:
5 papaccelle sott'aceto (in realtà sono immerse in un mix di aceto e acqua, quindi mangiabilissime anche a crudo)
pane raffermo, mollica e crosta (una bella fetta spessa)
olive verdi q.b.
olive nere q.b.
capperi q.b.
3-4 alici sott'olio 
mezzo spicchio di aglio tritato
prezzemolo tritato q.b.
origano q.b.
sale
pepe

Procedimento:
Tritate una delle 5 papaccelle e saltatela in una padella con olio extravergine di oliva  (io ho usato l'olio Terre Rosse e tenetela da parte.
In un piatto mettete la mollica di pane sbriciolata, le olive verdi e nere tritate, i capperi interi se sono piccoli, altrimenti vanno sminuzzati, l'aglio ed il prezzemolo, sale (poco ci sono già capperi e alici), pepe, origano e le alici anch'esse tritate. Aggiungete la papaccella che avrete saltato con il suo olio di cottura. Mescolate bene il tutto, usate le mani rendendo così ben compatto il ripieno. Aggiungete un altro giro abbondante di olio.

Togliete il coperchio delle papaccelle (solo il verde per intenderci) e pulitele dei semi interni. Riempitele per oltre la metà e terminate tappando il buco usando le croste di pane che avrete tagliato a quadrotti. 
Riempite una padella con olio e friggetele finchè saranno cotte da entrambi i lati.
Mettetele ad asciugare su carta assorbente.

Le papaccelle ripiene sono un ottimo contorno ma anche un antipasto sfiziosissimo soprattutto selezionando quelle più piccole. Possono essere mangiate sia tiepide che fredde. Noi le prepariamo il 23 dicembre e poi le serviamo sia la vigilia che a Natale. Davvero vorrei che le provaste sono sicura che saranno un successo!.




Con le papaccelle partecipo a questo contest

mercoledì 16 novembre 2011

Polenta affumicata al forno


Brrr....che freddo....era estate ieri o sbaglio?....come mai adesso c'è la nebbia e 3 gradi a mezzogiorno? Avrò mica fatto un salto spazio-temporale?. Ci si mette pure il maritozzo che la mattina non porta più a spasso il cane con la scusa di arrivare tardi in ufficio! e questo cagnolone per fare le sue "cose" ci impiega mezzo secolo ...ooopsss scusate siamo su un blog di cucina :-)

Comunque parliamo di cose serie: la polenta!

Io l'adoro eppure sono alquanto "campana" ma la polenta a casa mia si è sempre cucinata d'inverno. Mia mamma la prepara al forno con mozzarella e salsiccia sbriciolata, la nonna la mischiava al sugo di pomodoro o ai fagioli ed era tutto un trionfo di profumi. Certo parliamo di polente sciuè sciuè....niente in confronto a quello che ho a disposizione da quando sono nordica...:-) eh eh prima ero sudicia, ho anticipato la battuta!.

Ieri avevo questa bella farina gialla di mais bramata...una roba aliena....giallo oro che non poteva far altro se non essere tuffata in pentola.


Ingredienti
4oo gr di farina gialla di mais bramata
1,7 lt  di acqua
sale q.b.
pelati 600 gr
una confezione di funghi surgelati misti
una mozzarella affumicata da 250 gr
formaggio asiago grattugiato q.b.
formaggio parmigiano grattugiato q.b.
metà cipolla 
olio d'oliva extravergine Terre Rosse
sale

Procedimento
Premetto che io ho usato il "santo Ken" che ha mescolato per 50 minuti la polenta che ovviamente è venuta perfetta. 

Ho messo l'acqua nella ciotola del Kenwood, regolato la temperatura a 100° e il gancio a  mezzaluna a vel.1. Appena l'acqua bolliva ho aggiunto il sale grosso e versato la farina lentamente. Ho chiuso il coperchio e lasciato cuocere per 50 minuti circa, comunque è pronta quando si stacca dalle pareti della ciotola, ovviamente potete fare a mano in pentola con tanto olio di gomito oppure usare una bella farina precotta, 5 minuti ed è cotta.

Nel frattempo in un tegame ho soffritto la cipolla nell'olio extravergine di oliva, ho aggiunto i funghi e salato. Appena cotti ho versato la polpa di pomodoro, regolato ancora di sale e lasciato cuocere a fuoco basso.

Cotta la polenta l'ho versata su un tagliere lasciandola raffreddare, si può anche saltare questo passaggio, diciamo che io dovevo farla per cena, quindi non avevo fretta. 

In una teglia ho inserito tutti gli ingredienti iniziando col versare qualche cucchiaio di pomodoro sul fondo, ho aggiunto la polenta tagliata a fette spesse circa un cm e 1/2, ho coperto con la mozzarella affumicata, altro sugo ai funghi, l'asiago grattugiato spesso, e ho continuato fino all'ultimo strato dove ho coperto solo con sugo e parmigiano grattugiato.

Un ultimo giro di olio extravergine d'oliva e ho infornato a 180 gradi fino a doratura. Va mangiata abbastanza calda per far si che la mozzarella sia ancora filante e devo dire che è venuta ottima, i funghi si sposano benissimo col gusto affumicato della mozzarella.
Ovviamente se avete difficoltà a reperire il latticino affumicato (io ho 2 pusher personali da caserta e salerno che mi inviano i pacchi di roba buona!) potete usare la scamorza che trovate in qualunque supermercato.

Con questa polenta partecipo al contest di Love at first bite

lunedì 14 novembre 2011

zeppole pepe e cannella



Questa ricetta che condivido con voi è davvero una perla antica, si tratta di un tipo di ciambelle rustiche  o zeppole che mia nonna impastava la sera tardi col "criscito"per portarle a tavola all'ora di pranzo del giorno seguente.

Sono preparate rigorosamente con lievito naturale, e penso che per questa ricetta la variante moderna e accelerata del lievito di birra non vada proprio bene. 

Il loro gusto è molto particolare, al primo assaggio prevale la dolcezza del miele ed il gusto inconfondibile della cannella, dopo un attimo sulla lingua sentirete il lieve pizzicore del pepe. Se siete delle cuoche curiose vale la pena provare queste zeppole, vi assicuro che sono molto particolari.

Hanno proprio un sapore antico, ho cercato a lungo ed invano la ricetta poi ho deciso di realizzarle grazie a mio padre e mia mamma che con la loro memoria culinaria mi hanno aiutata a dosare gli ingredienti nel modo giusto.

Ingredienti
250 gr di farina manitoba Molino Chiavazza
50 gr di lievito liquido naturale o p.m. (belli attivi e rinfrescati da non più di un giorno)
200 ml di acqua
5 gr di sale fino
pepe quanto basta (tendente all'abbondanza)
40 gr di cannella Tec-Al

Procedimento
Ore 22.00
Preparate l'impasto sciogliendo il lievito nell'acqua, aggiungete la farina setacciata, la cannella, il pepe ed il sale. Lavorate fino ad ottenere un'impasto omogeneo ma piuttosto morbido. Se risulterà troppo compatto e duro aggiungete un altro poco di acqua. Lasciate riposare tutta la notte coperto.

Ore 12.00 
Il giorno successivo, quando l'impasto sarà raddoppiato, prendete un tegame con abbondante olio caldo. 

Con le mani "stracciate" un pezzo di impasto e praticate un buco al centro che andrete ad allargare con le dita dando la forma di una ciambella ma irregolare, non preoccupatevi della forma strana qui l'estetica non conta. Non appoggiatevi su alcun piano di lavoro fate tutto "all'aria".

Versate la zeppola nell'olio bollente adagiandovi prima un lato e non appena inizia a gonfiarsi la restante parte. Una volta cotte mettetele su un foglio di carta affinché perdano l'olio in eccesso. Procedete fino al termine dell'impasto. 
Concludete sistemando le zeppole su un piatto da portata e versatevi sopra miele in abbondanza, io ho usato quello di acacia molto delicato.

La loro caratteristica è che sono ottime sia appena fatte che il giorno dopo riscaldate.



venerdì 11 novembre 2011

Zeppoline della mezz'ora

Queste zeppoline sono una ricetta tipica della mia zona, il salernitano e soprattutto sono tipiche delle domeniche in famiglia, quando poco prima di pranzare mia nonna (eh si sempre lei...la mitica nonnina) si dileguava dicendo :"torno subito vado a fare due zeppoline e vengo!". 

Nessuno l'ha mai seguita e quindi quando è andata via la ricetta con relativo ricettario è scomparsa con lei. Mio padre però che è un gran golosone ha insistito per 5 giorni con la pressante richiesta di recuperare queste benedette zeppoline e fortunatamente dopo un'attenta selezione abbiamo trovato il clone di quelle che preparava mia nonna.

La ricetta l'ho trovata sul sito "Taste of Sorrento", ho solo apportato le riduzioni di dosi necessarie ad evitare di restare sommersa di zeppoline e portare mio padre dritto in ospedale con la glicemia a 300!.

Il bello è che sono di una facilità estrema per cui davvero è possibile prepararle un attimo prima di mettersi a tavola, soprattutto se i vostri invitati non hanno portato il dolce!.




Ingredienti (a me è venuto un bel piatto da portata pieno pieno)
3 bicchieri di acqua
3 bicchieri di farina OO Molino Chiavazza
un po' di latte
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero
scorza del limone
zucchero a velo


Procedimento
Mettere in una pentola l'acqua, il sale e poco latte. Appena bolle versarvi la farina setacciata e mescolare bene con un cucchiaio di legno lasciando la pentola sulla fiamma bassa. 
L'impasto diventerà resistente e molto colloso, non spaventatevi è normale, aspettate che si stacchi dalla pareti della pentola e poi spegnete. 

Versate l'impasto su un piano oleato, il marmo è l'ideale ma va bene anche il legno, lavoratelo a lungo fino ad ottenere una pasta molto omogenea, fate attenzione ad eliminare tutti i grumi altrimenti in cottura dovrete dribblare gli schizzi di olio!.

A questo punto tagliate l'impasto a pezzetti che andrete ad arrotolare per formare dei cordoncini, avvolgeteli su se stessi schiacciando nel punto di incrocio. Preparatene poche per volta e iniziate a friggere in abbondante olio di semi. Lasciatele sulla carta per assorbire l'olio in eccesso e quando saranno fredde passatele nello zucchero a velo.

Io le ho accompagnate con il buonissimo agrumello di mia mamma di cui presto vi darò la ricetta!.


mercoledì 9 novembre 2011

Pasticelle



A questo dolce natalizio sono legati molti ricordi d'infanzia. Mia nonna Giovanna metteva noi nipoti tutte intorno ad un tavolo ad "arricciare le pasticelle", era divertentissimo con lei che supervisionava il nostro lavoro "attenta qui, fai così...vedi che si apre". 

Era una donna dolcissima, piccola e piena di pepe, un esempio per tutti, figli e nipoti, lei che dalla vita è stata messa a dura prova, prima per aver avuto una matrigna terribile come quella di Cenerentola,  poi quando giovanissima perse il marito con tre figli ancora piccoli, da ogni difficoltà ne ha sempre tratto insegnamenti importanti, che ha regalato a noi. La ricordo sorridente in ogni momento della sua vita e se non lo era aveva un ghigno che assomigliava molto ad un sorriso!.

Ha saputo ascoltarci in tante occasioni, ed era una alleata eccezionale contro i nostri genitori. Con le sue intercessioni io riuscivo sempre ad ottenere ciò che mi frullava per la testa. Un viaggio, una moto o solo un'uscita fuori programma, bastava il suo benestare per ottenere un parere positivo dall'assemblea familiare!. Ha lasciato un vuoto enorme da quando è andata via l'anno scorso. 

Quando ho preparato queste pasticelle ho pensato di farle un regalo, sono sicura che ne sarà contenta, ha lasciato una fantastica eredità culinaria a tutti noi con le sue ricette tradizionali. Se penso che il panettone all'acqua oggi battezzato "la ciambella più soffice al mondo" lei lo preparava da sempre....praticamente ogni volta che le mancava il latte in casa!. 

Nonnina.....guarda che belle pasticelle abbiamo fatto....te ne mando una sola eh! Anche se hai il diabete, una la devi mangiare, "è per devozione!". 

Ingredienti
Per la pasta frolla
200 gr di farina oo del Molino Chiavazza
80 gr di burro
90 gr di zucchero
2 tuorli ( se l'impasto lo richiede anche 3 o 4)


Per il ripieno
200 gr di castagne lessate e spellate
1 moka di caffè ristretto (circa 3-4 tazzine)
50 gr di cioccolato fondente
40 gr di cacao amaro
50 gr di zucchero
un po' di rum (a seconda dei gusti)
zucchero a velo per spolverizzare


Procedimento
Innanzitutto bisogna preparare l'impasto aggiungendo alla farina lo zucchero, il burro ammorbidito e poi i tuorli, attenzione a due cose:
1- Il numero dei tuorli può variare, bisogna aggiungerne se l'impasto lo richiede. A me ne sono serviti 3 per avere un bel panetto liscio.
2- L'impasto delle pasticelle non è una vera pasta frolla, la differenza sta nel fatto che mentre questa va lavorata pochissimo quella che occorre a voi deve risultare bella liscia, quindi va impastata piuttosto bene e a lungo fino ad ottenere un panetto omogeneo.

Mettete il panetto a riposo per qualche minuto in frigo mentre preparate il ripieno in questo modo:

passate con lo schiacciapatate le castagne pelate che avrete bollito già sgusciate. Aggiungetevi il cacao amaro, lo zucchero ed infine il caffè ristretto (zuccherato) in cui avrete sciolto il cioccolato fondente. Il ripieno non deve risultare troppo morbido altrimenti in cottura si rischiano pasticci, deve avere la consistenza del castagnaccio e se è troppo duro ammorbiditelo con altro caffè. Regolate di zucchero secondo i vostri gusti e aggiungete del liquore tipo rum se vi piace.


Adesso siamo pronti a formare le pasticelle:
Riprendiamo l'impasto e stendiamolo in una sfoglia sottile, la misura dipende dai gusti, ma non deve essere spesso. Potete anche adoperare la macchina per la pasta per stendere la sfoglia. Poi con un bicchiere formate dei dischi. Su ogni disco va aggiunto il ripieno, come per la preparazione dei ravioli.

Attenzione a far uscire tutta l'aria premendo bene l'impasto e schiacciandolo intorno formando proprio un bel cappello da signora inglese.

Infine vanno formati i ricci: 
con il coltello tagliate i bordi e sollevateli alternandoli, uno si e uno no, facendo attenzione a sigillare bene nel punto della piega per non rischiare che durante la cottura si apra tutto. 

Infine friggete le pasticelle in abbondante olio di semi e lasciatele sulla carta per assorbire l'olio in eccesso. 

Quando saranno fredde spolverizzatele di zucchero a velo, mio padre le adora con il miele, ma io sono tradizionalista, per me la pasticella è solo con lo zucchero niente decorazioni e roba strana.

                      Ringraziamenti

Per questa ricetta devo dire "grazie" al tempismo del Molino Chiavazza, con cui ho iniziato una interessante collaborazione,  il loro  pacco fantastico mi è arrivato proprio un attimo prima dell'inizio della lavorazione...ho utilizzato una farina OO.

"Grazie" alla mia mamma, con il suo aiuto, queste pasticelle sono quanto di più vicino ci sia a quelle della mia nonnina e anche se ogni volta che ne assaggia una trova qualche difetto io continuo a ricordarle che sono ottime, si sciolgono in bocca.






 Questa ricetta concorre a: