mercoledì 3 dicembre 2014

Pane senza impasto ai cinque cereali



Il condominio in cui vivono i miei libri di cucina è decisamente sovraffollato e poiché spesso qualcuno scompare per lunghi periodi, ne deduco che è giunta l'ora di acquistare una nuova libreria!.

Jim però con il suo libro: Pane senza impasto - un metodo semplice e rivoluzionario, non poteva mancare. Leggere la sua storia è emozionante, ricorda la nascita della Apple, a ben pensare Jim è lo Steve Jobs del mondo della panificazione. In comune hanno l'aver iniziato la loro avventura imprenditoriale in un garage e la nazionalità americana, in Italia una cosa del genere sarebbe pura follia, al massimo la loro storia verrebbe etichettata come una leggenda metropolitana.

Il libro è una raccolta di ricette di pani rustici, salati e dolci, di pizze e focacce con metodo senza impasto, una parte è dedicata alle farciture dei panini con tanto di condimenti particolari. E' un libro molto carino e di piacevole lettura. All'interno c'è anche la ricetta passo passo delle sue famose stecche che sono state a lungo il mio articolo più letto qui sul blog.

Ho scelto di impastare un pane integrale ma utilizzando il lievito liquido naturale (licolì) e cambiando la tipologia di farina.

Ingredienti:
800 gr Farina ai cinque cereali
16 gr di sale
100 gr di lievito naturale liquido (oppure 4 gr di lievito secco)
600 gr di acqua fredda (13-18°)


Procedimento:
Mescolare la farina, il sale ed il lievito in una ciotola, aggiungere l'acqua e impastare con un cucchiaio di legno per circa 30 secondi. L'impasto deve risultare granuloso.

Coprire e lasciare lievitare per 12-18 ore (sino a 24h col lievito naturale, a seconda della temperatura in casa) e comunque finché l'impasto sarà raddoppiato di volume e avrà formato in superficie delle bolle.

Al termine della prima lievitazione, rovesciate l'impasto sul piano di lavoro cosparso con abbondante farina. Sollevate un lembo esterno dell'impasto alla volta e ripiegatelo verso il centro. Formate così una pagnotta che metterete in un canovaccio spolverizzato di abbondante farina, meglio se di semola.

La parte piegata deve andare sotto.

Lasciare lievitare ancora per una o due ore. La pagnotta è pronta per essere infornata quando schiacciandola con un dito resta un'impronta profonda circa mezzo cm, se scompare subito deve lievitare ancora un poco.

Mezz'ora prima che si completi la seconda lievitazione accendete il forno a 245°, inseritevi una pentola di terracotta o ghisa con il suo coperchio. Quando l'impasto è pronto per essere infornato, tirate fuori la pentola e versatelo dentro, con delicatezza facendo attenzione che la parte piegata stavolta capiti verso l'alto. Coprite e infornate per 30 minuti, dopodiché togliete il coperchio e completate la cottura per altri 20-30 minuti. Lasciate raffreddare il pane su una griglia.

lunedì 1 dicembre 2014

Un pranzo da pecora nera - Montecatini Terme







"Giovà, potevi dirmelo però che era così elegante che almeno mi cambiavo le scarpe!"

Ecco inizia così il nostro fine settimana presso l'Hotel Ercolini & Savi a Montecatini Terme. 

Varchiamo l'ingresso al completo: la blogger, il baby sitter per l'occasione, la pulce salterina ed il pre adolescente nerd!. Ci accoglie il sorriso della signorina alla reception e l'imbarazzo si spegne, anche le scarpe di Luigi fanno un bel sorriso.

Siamo a Montecatini Terme per partecipare al primo evento dedicato ai food blogger organizzato dal Ristorante "La pecora nera".

La Tarte Maison, Due cuori e una forchetta e Ti consiglio un posticino sono i blogger che hanno condiviso con me questo piacevole momento di incontro.

All'interno di una delle due sale del ristorante, appositamente trasformata in privata, ci accoglie la signora Luciana, fantastica mamma imprenditrice che ha realizzato il desiderio di creare un luogo che la rappresentasse, trasferendo agli chef in cucina il suo personale libro di ricette. 

L'accoglienza informale di Fabio e della mamma Luciana aiutano immediatamente a sentirsi come a casa e nel mio caso, nonostante la presenza dei miei bambini, tutto è andato benissimo. Data la disponibilità di oggetti dedicati ai più piccoli (seggiolone, giochini, fasciatoio in bagno) il ristorante è consigliatissimo anche con figli al seguito. Posateria d'argento e bambini non sono più un binomio imperfetto!.

Il nostro pranzo si è aperto con un antipasto di capesante tostate su purè di sedano rapa e tartare di pesce, è proseguito giungendo ai confini di Basilicata e Puglia con la cicorietta saltata in padella con purè di fave decorticate e le orecchiette con le cime di rapa. Infine siamo tornati in Toscana con una tagliata di pata negra, divina. Ho gustato per la prima volta il baccalà islandese, scoprendo con sorpresa che si tratta del migliore da servire sulle nostre tavole. Il pranzo si è chiuso con la dolcezza di un tris di dolci indimenticabile!.

Non sono un critico gastronomico, non scrivo recensioni e trovo con difficoltà le parole adatte a descrivere l'esperienza di gusto fatta durante il pranzo. Dall'antipasto al dolce è stato un susseguirsi di equilibri perfetti, sapori gustosi e pieni di personalità. Decisamente quello che ci si aspetta da una  pecora nera!.
Grazie ancora










martedì 25 novembre 2014

Impasto della pizza napoletana con lievitazione mista



Sarebbe stato bello stupire con effetti speciali, ovvero riuscire a fotografare una pizza farcita con questo impasto o magari il tanto richiesto panuozzo, tipica leccornia di Gragnano ma è più di un anno che ci provo inutilmente.

Sforno una pizza, la taglio e scompare, sforno la seconda....via pure quella e così si va avanti finché non restano che briciole anzi no...cornicioni morsicati.

Allora accontentiamoci di vedere che aspetto avrà la vostra pizza al nudo, nature diciamo. Cosicché la libertà di abbigliarla come più vi piace sia limitata solo dalla vostra fantasia.

Ingredienti

1 chilo di farina Caputo rossa (oppure la caputo pizzeria)
600 gr di acqua di rubinetto fresca
27gr di sale fino
100 gr di lievito liquido rinfrescato
2 gr di lievito di birra 

NOTA PER CHI NON USA IL LIEVITO NATURALE
la quantità di lievito di birra è di 2 gr in estate e 10gr in inverno, considerando una temperatura in casa di 20-22°).

Procedimento

Sciogliere  il lievito naturale ed il lievito di birra in tutta l'acqua prevista dalla ricetta, aggiungere la metà della farina e impastare per qualche minuto, versare il sale e la restante farina. La fase di impasto è di 10 minuti con il kenwood utilizzando il gancio impastatore. Se il risultato finale dovesse apparire troppo morbido aggiungere altra farina, viceversa altra acqua se dovesse sembrare duro.

Una volta completato l'impasto riporlo in un contenitore spennellato di olio, coprire e lasciare lievitare a temperatura ambiente per due o tre ore.

A questo punto a seconda della farina utilizzata abbiamo due opzioni:

FARINA CAPUTO ROSSA -richiede un tempo minimo di maturazione dell'impasto di 48 ore

Trascorse due o tre ore dall'impasto trasferite in frigo il tutto per 48 ore. Dopo questo tempo tirate fuori il contenitore e lasciatelo a temperatura ambiente ancora 4 o 5 ore (dipende molto dalla temp. che avete in casa). Quando la massa non risulterà più fredda e compatta e avrà accennato una ripresa di lievitazione procedere alla formatura delle pagnotte del peso desiderato. Io per fare i panuozzi non vado al di sotto dei 300 gr, idem per le pizze. I panielli così formati resteranno a lievitare ancora 4 o 5 ore.

FARINA CAPUTO BLU -richiede un tempo minimo di maturazione dell'impasto di 10-12 ore

Dopo l'impasto riporre in un contenitore ben oleato, coprire con un coperchio e lasciare a temperatura ambiente per 12 ore, poi formare i panielli del peso desiderato e lasciare lievitare ancora 4 ore. Si può anche formare i panielli dopo un paio d'ore dall'impasto e poi metterli già formati nel frigo. Io onestamente non lo faccio, anche se sarebbe più corretto, perché di solito la quantità di pizze che preparo è tale da non starci in frigo.

Pronti i nostri panielli, possiamo stendere l'impasto su un piano infarinato con della semola e procedere alla cottura. Ovviamente il metodo migliore è il forno a legna, un valido sostituto è il fornetto della Ferrari , oppure una pietra refrattaria da appoggiare nel forno elettrico di casa. Trattandosi di una napoletana dovrà cuocere in tempi rapidissimi, pochi minuti, al massimo della temperatura possibile. 

I panuozzi vanno solo leggermente allungati con le mani, cercando di schiacciare poco l'impasto. Si cuociono allo stesso modo della pizza e sono cotti quando "sfiatano",  cioè quando dall'interno esplode il vapore all'esterno. 

Vanno tagliati e farciti secondo i propri gusti (würstel e patatine, melanzane alla parmigiana e provola affumicata, salsiccia e broccoli ecc ecc) e poi infornati nuovamente aperti a libro per far sciogliere la scamorza o la mozzarella. Consiglio proprio di provarli!.

Infine due considerazioni:

La farina, sceglierne una specifica per pizza è la scelta migliore, la caputo per me è perfetta per la  preparazione della pizza verace napoletana. Non è facile trovarla, lo ammetto, io ho chiesto alla mia pizzeria di fiducia ma online è sicuramente più semplice trovarla.


La lievitazione mista, qui i puristi del lievito naturale inorridiscono, sappiate però che per avere uno sviluppo ottimale della pizza in fase di cottura è necessario aggiungere qualche grammo di lievito di birra. Non è barare, è essere furbi!.


Nel prossimo post vi racconto la mia esperienza di gusto al pranzo da "La pecora nera" a Montecatini Terme....




mercoledì 19 novembre 2014

Taste of Christmas a Verona



A Verona dal 28 al 30 Novembre sarà in scena Taste of Christmas, il primo food festival natalizio. La location è davvero suggestiva infatti ad ospitare l'evento sarà AMO, il museo della Fondazione Arena di Verona collocato nella splendida cornice di Palazzo Forti, nel pieno centro storico della città.    

Sarà un festival unico nel suo genere, per la prima volta una manifestazione gastronomica si svolge all'interno di un museo creando un connubio armonioso tra piatti di alta cucina preparati dai migliori chef stellati e musica lirica. Si potranno degustare prelibatezze ispirate alla Traviata, al Nabucco o alla romantica storia di Roméo et Juliette, piatti "lirici" concepiti per stupire e coinvolgere il visitatore nella magia del natale. Gli ospiti potranno sorseggiare calici di vino pregiato ammirando la stanza in cui è stato ospitato Napoleone Bonaparte.

Taste of Christmas sarà anche l'occasione per trovare idee originali per il pranzo di Natale e suggerimenti per preparare la tavola delle feste con il tocco originale dei grandi chef. 

Questa versione natalizia del Taste non è un evento lussuoso dedicato a pochi ma una festa per tutta la famiglia, ci saranno molte attività in cui i più piccoli potranno divertirsi per creare divertenti decorazioni natalizie con il cibo, quindi non lasciateli a casa.

Io spero di riuscire ad esserci, sarebbe un peccato perderlo.


venerdì 14 novembre 2014

Tortine al cioccolato




Quel golosone di mio padre farebbe follie per immergere i suoi baffi in queste tortine al cioccolato. Già lo immagino mentre gira intorno al tavolo in cucina chiedendomi ripetutamente quando saranno pronte, che tempi ho per infornare. 

Papà è un cuoco provetto, lo è sempre stato: lo ricordo da che ho memoria in cucina a spadellare qualcosa di buono, ancora prima di cucinare già pregustava il risultato. E' molto ben organizzato, meglio di mia mamma che ha l'abilità di sporcare ogni centimetro quadrato del piano di lavoro, lui pianifica ogni dettaglio con quella meticolosità che lo contraddistingue da sempre.

In famiglia ama spesso ricordare che quando si è sposato ha ricevuto in eredità una moglie pasticciona che non sapeva cuocere neanche un uovo fritto (la cosa non mi stupisce, neanche io sono brava in quello!) e che poi ha indottrinato pian piano, battibeccano spesso per questo!. Sono comici e pur con i loro difetti tremendamente perfetti per loro, dopo quaranta anni continuano ancora a  litigare contendendosi lo scettro di cuoco e padrone della cucina!.

Sono stata molto fortunata ad averli, non glielo dico mai eppure è così:
"mamma e papà siete proprio due rompiballe fantastici!"

Tortine al cioccolato o cupcakes
Ingredienti per 12

115 gr di burro ammorbidito a temp. ambiente
130 gr di zucchero semolato
3 uova intere
2 cucchiai di cioccolato amaro in polvere (o di più se vi piace)
2 cucchiaini di latte in polvere (facoltativo)
1 stecca di vaniglia
180 gr di farina (io ho usato la farina Pivetti milleusi)
1 cucchiaino e 1/2 di lievito per dolci
un pizzico di sale
80 gr di latte intero


Procedimento:

Con le fruste (elettriche, preferibilmente) montate lo zucchero con il burro. Quando sarà bianco e gonfio aggiungete le uova, amalgamatene una alla volta utilizzando una frusta manuale oppure un cucchiaio di legno. Non aggiungete l'altro  uovo se prima non si è ben assorbito il precedente.

Aprite la bacca di vaniglia e trasferitene i semini nell'impasto, a questo punto aggiungete la farina, il lievito che avrete setacciato insieme precedentemente. Versate un pizzico di sale, infine aggiungete il cacao amaro (io ne ho messi due cucchiai ma potete spingervi anche oltre se vi piace un gusto più deciso), a questo punto allungate con il latte amalgamando lentamente.
L'impasto risulterà corposo, non liquido e ben gonfio. 

Di solito, per comodità, utilizzo un sac a poche per riempire i pirottini ma va bene anche il cucchiaio,  il composto non si smonta!. L'importante è sistemare nella teglia per  muffin i pirottini di carta,  pena l'allargamento delle tortine e la loro trasformazione in "frittate al cioccolato"!.
Ovviamente queste tortine potete consumarle spolverizzate di zucchero a velo oppure decorarle come preferite, magari con un golosissimo frosting alla nutella!

Si conservano morbidissime per alcuni giorni oppure, congelate e poi lasciate a temp. ambiente tornano come appena sfornate.

giovedì 6 novembre 2014

Muffin con mortadella e formaggio



Succede che la cucina sia un'arte e che, come accade talvolta per l'artista che dipinge o compone la musica, anche il cuoco provetto abbia il blocco dell'artista, ma non del classico calo di ispirazione si parla in questo caso, piuttosto di un impedimento oggettivo che potrei soprannominare "abbatti la mamma non farla entrare in cucina!"...pura guerriglia casalinga capitanata dal socio/marito/padre e dai due scagnozzi nano femmina e nano maschio. Il cane quello non si coalizza, a lui va bene tutto, nouvelle cuisine o pasticcio dell'ultimo minuto.

Insomma, se non si è capito, in questa casa non vogliono farmi cucinare!, nel fine settimana c'è sempre qualcosa di meglio da fare e dal lunedì al venerdì dovrei piazzare una telecamera per documentare le varie attività distruttive della più piccola, che rubano tempo alla mia passione. 

Insomma sono in disperata crisi di astinenza da creazioni culinarie, nessuno vuole che cucini per più di 30 minuti al giorno per non togliere tempo alle attività familiari che tradotto può voler dire 16km in bicicletta piuttosto che girare per centri commerciali alla ricerca di "quelcosochevalìsulcoso" ecc ecc...

L'alternativa è cucinare quando tutti vanno a dormire...ci penserò!


Muffin con mortadella e parmigiano

Ingredienti:
250 gr di farina 
150 ml di latte
2 uova
40gr di burro
100gr di mortadella a cubetti
100 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di pecorino
1/2 bustina di lievito
sale

Procedimento:

Sciogliere il burro dolcemente e unirlo alle uova sbattute, aggiungere il latte e amalgamare il tutto.

In un secondo contenitore unire tutti gli elementi asciutti, farina, formaggi, sale. Dopo aver mescolato aggiungere il composto liquido e per ultimo il lievito.

Unire la mortadella tagliata a cubetti e incorporarla all'impasto.

Io poi trasferisco il composto in una sac a poche, in questo modo riempio più facilmente i pirottini che ho precedentemente sistemato nell'apposito stampo per muffin. Spolverizzo la superficie con poco parmigiano grattugiato e inforno a 180° per circa 20-30 minuti.

Con questa dose escono 12 porzioni.

Ovviamente si può aggiungere qualunque altro formaggio che fonde per rendere questi muffin ancora più gustosi.








giovedì 5 giugno 2014

Fusilli con melanzane e pomodorini


Vi ho detto di aver fatto l'orto? fa scena in un angolo del giardino e con le sue piante di zucchine, pomodori, melanzane, insalate varie e tante aromatiche mi ha permesso di entrare di diritto nelle "orto addict".... che sono tanto fashion, c'è un problema però: mio marito!. 

Bene lui è convinto che un orto debba essere disabitato da ogni specie animale di qualunque grandezza, per cui passa serate intere a caccia di insetti, lumache e qualunque cosa si aggiri tra le piante!. Ha persino montato un faretto posizionato sull'orto per controllare meglio!.
Credo che abbia una forma ossessiva compulsiva!. 

Ha persino dato la caccia ad un topino di campagna per giorni chiudendosi un dito nella trappola nel tentativo malsano di testarne l'efficacia. Avrei materiale sufficiente per disperarmi e chiedere una camicia di forza se non fosse che i miei due nani mi danno troppo da fare, non ho molto tempo per meditare sulla mia condizione!.

Comunque, lasciamo mio marito a giocare alla guerra "insettologica", oggi ho sentito il meteo, e sembrerebbe che la mia stagione preferita arrivi venerdì, questo significa che finalmente potrò mangiare tonnellate di verdure coloratissime senza sentirmi in colpa guardando il calendario stagionale. 

Così oggi per celebrare il "quasi ingresso" dell'estate ho cucinato delle melanzane e dei pomodorini  acquistate con il gas cui ho recentemente aderito. Sono verdure biologiche, hanno un profumo intenso che ha avvolto in un abbraccio di sapore questi fusilli, niente di complesso, una semplice pasta con le melanzane ed i pomodorini che però ha riempito di estate questa mia penultima giornata uggiosa.



Ingredienti:
250gr di pasta tipo fusilli
2 melenzane 
6-7 pomodorini
basilico
2 spicchi di aglio
pecorino grattugiato q.b.
sale
olio d'oliva
olio di semi




Procedimento:

Mentre la pasta cuoceva ho fritto le melanzane tagliate a strisce spesse e le ho messe ad asciugare su carta assorbente.

In un tegame ho saltato l'aglio nell'olio d'oliva e aggiunto i pomodorini tagliati a pezzi, regolato di sale e completato la cottura.

Infine ho aggiunto le melanzane ed il basilico. Ho condito la pasta con una generosa manciata di pecorino.








martedì 3 giugno 2014

Il battesimo della pizza e non solo!

Di ospiti a casa ne ho sempre, pranzi e cene organizzati anche all'ultimo minuto, infondo mio marito è il re dell'invito a sorpresa ma confesso che il numero massimo di ospiti seduti alla mia tavola è stato di una dozzina appena, diciamo una "confezione da dodici bocche felici" ....mai avrei pensato di centuplicare questa esperienza per un numero imprecisato di gente.

L'occasione giusta è stata la fiera del verde a Veruno(NO), presso la ferramenta Sacco citywork, dove ogni anno si svolge una manifestazione, a metà strada tra una fiera del settore e una festa di paese. Tra attrezzi del settore, esperti di giardinaggio e articoli per la casa c'eravamo anche noi e insieme al Forno Clementi Re abbiamo curato la degustazione per tutta la giornata di pizze, focacce, torte rustiche, pani e dolci. Tutto preparato con lievito madre e farina del Mulino Marino

Un successo strepitoso, una intera giornata di degustazioni di cibi genuini, di sorrisi e bocche soddisfatte. Mi è piaciuto molto, è stato davvero esaltante, spero di ripeterlo nel futuro, sempre che mio marito e la mia amica e braccio destro Arianna mi sostengano ancora...il marito non può sfuggirmi ma la "compagna di impasti" ha confessato che dopo questa esperienza non si farà vedere per anni! :).

Un ringraziamento speciale va a Creativitavola e Mulino Marino che hanno sostenuto l'iniziativa. Grazie!












martedì 11 marzo 2014

Barchette di patatine rustiche San Carlo






Nella cassetta della posta di oliodoliva arrivano spesso inviti ad eventi, proposte interessanti e sfide divertenti. Questa che vi racconto è proprio una sfida stuzzicante come l'ingrediente che avrei dovuto utilizzare: preparare una ricetta sfiziosa utilizzando le "patatine San Carlo". 

Ho accettato d'istinto l'offerta per poi pentirmene subito dopo: guardavo la mia busta di patatine  e mi domandavo cosa avrei mai potuto farci, io di solito al massimo le sgranocchio davanti alla tv!. Invece dovevo proprio trattarle come un ingrediente di base.

E così sono nate le "barchette di patatine rustiche San Carlo" un antipasto sfiziosissimo a base di ricotta aromatizzata con capperi e olive, accompagnata da pomodorini confit. Gustosissime, una tira l'altra!. 

Ingredienti:

Una busta di patatine San Carlo Rustica
250 gr di ricotta di mucca
un cucchiaio di capperi dissalati
1 cucchiaio di olive nere (gaeta)
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 kg di pomodorini datterini o ciliegini
q.b. timo
1 spicchio di aglio
q.b. olio d'oliva
sale
zucchero


Procedimento:

La cosa più lunga è preparare i pomodorini confit, io ho tagliato a metà i pomodori e li ho messi su una placca coperta da carta forno, ho aggiunto il sale e lo zucchero, aromatizzati con del timo fresco, poco aglio tagliato a listarelle e abbondante olio. Ho mescolato il tutto e messo in forno a 100° per le prime due ore, poi a 120° ancora un'ora e mezza. Probabilmente andavano tolte un po' prima in modo da preservarne la polpa ma confesso la colpa: sono uscita di casa lasciando acceso il forno!.

Per la base, ho setacciato la ricotta, aggiunto i capperi e le olive ben tritati, poco sale e il parmigiano, Amalgamato tutto e aiutandomi con un sac a poche ho guarnito le patatine con la ricotta, completando con un pezzetto di pomodoro confit.

Si tratta di una preparazione molto semplice se non fosse per i tempi un po' lunghi dei pomodori che comunque possono essere preparati anche il giorno prima.









lunedì 17 febbraio 2014

Spaghetti al baccalà e asparagi al profumo di zafferano




Se si potesse fermare il tempo, congelarlo quanto basta per far tutto, poi schiacciare un pulsante e farlo ripartire, tornare indietro talvolta: quando abbiamo commesso uno sbaglio e vogliamo rimediare o semplicemente per godere all'infinito di un istante prezioso da imprimere per sempre nella memoria.

Ma il tempo vola via...e noi gli corriamo dietro urlandogli di rallentare...un affanno continuo cercando di far tutto e bene, senza perderci nulla della nostra vita, guardiamo sempre avanti cercando di scorgere cosa ci riserva l'orizzonte. 

Ma così correndo perdiamo di vista tutto ciò che lasciamo alle spalle, la nostra memoria, il nostro passato, quello che eravamo da piccoli quando uno spaghetto che faticava ad entrarci in bocca ci faceva morire dal ridere!. 

Allora guardo i miei bambini oggi, rallento il tempo, mi godo i loro sorrisi innocenti, ascolto le loro chiassose risate e so che il cerchio è perfetto e mi sento profondamente serena.

Così ogni tanto ritorno qui, scrivo i miei pensieri, appunto le mie ricette e aspetto di ritrovare il tempo per nuove ispirazioni.



Spaghetti al baccalà e asparagi 



Ingredienti

200 gr di spaghetti
2 pezzi medi di baccalà dissalato
un mazzetto di asparagi
uno spicchio di aglio
mezza bustina di zafferano (S.Gavino)
qualche cucchiaio di latte per stemperare
sale
pepe
olio d'oliva (Dante)


In un tegame ho versato due cucchiai di olio e ho rosolato lo spicchio  di aglio che poi ho tolto.  Ho aggiunto gli asparagi puliti e ridotti a lamelle della loro lunghezza, regolato di sale e fatto saltare per qualche minuto, lasciandoli leggermente croccanti.

A questo punto ho ridotto il baccalà (precedentemente messo a bagno per 3 giorni) a pezzetti piccoli, ho usato le mani per sentire la presenza di eventuali spine e poi l'ho aggiunto agli asparagi. Ho lasciato cuocere per pochi minuti, ho aggiunto lo zafferano stemperato nel latte, versato il tutto nel condimento di baccalà e asparagi e lasciato insaporire per un istante.

Nel frattempo ho portato a cottura la pasta, l'ho scolata al dente ed aggiunta al condimento. Ho saltato tutto per pochi secondi, giusto il tempo di amalgamare i sapori. Spruzzato di pepe e servito caldissimo.