mercoledì 3 dicembre 2014

Pane senza impasto ai cinque cereali



Il condominio in cui vivono i miei libri di cucina è decisamente sovraffollato e poiché spesso qualcuno scompare per lunghi periodi, ne deduco che è giunta l'ora di acquistare una nuova libreria!.

Jim però con il suo libro: Pane senza impasto - un metodo semplice e rivoluzionario, non poteva mancare. Leggere la sua storia è emozionante, ricorda la nascita della Apple, a ben pensare Jim è lo Steve Jobs del mondo della panificazione. In comune hanno l'aver iniziato la loro avventura imprenditoriale in un garage e la nazionalità americana, in Italia una cosa del genere sarebbe pura follia, al massimo la loro storia verrebbe etichettata come una leggenda metropolitana.

Il libro è una raccolta di ricette di pani rustici, salati e dolci, di pizze e focacce con metodo senza impasto, una parte è dedicata alle farciture dei panini con tanto di condimenti particolari. E' un libro molto carino e di piacevole lettura. All'interno c'è anche la ricetta passo passo delle sue famose stecche che sono state a lungo il mio articolo più letto qui sul blog.

Ho scelto di impastare un pane integrale ma utilizzando il lievito liquido naturale (licolì) e cambiando la tipologia di farina.

Ingredienti:
800 gr Farina ai cinque cereali
16 gr di sale
100 gr di lievito naturale liquido (oppure 4 gr di lievito secco)
600 gr di acqua fredda (13-18°)


Procedimento:
Mescolare la farina, il sale ed il lievito in una ciotola, aggiungere l'acqua e impastare con un cucchiaio di legno per circa 30 secondi. L'impasto deve risultare granuloso.

Coprire e lasciare lievitare per 12-18 ore (sino a 24h col lievito naturale, a seconda della temperatura in casa) e comunque finché l'impasto sarà raddoppiato di volume e avrà formato in superficie delle bolle.

Al termine della prima lievitazione, rovesciate l'impasto sul piano di lavoro cosparso con abbondante farina. Sollevate un lembo esterno dell'impasto alla volta e ripiegatelo verso il centro. Formate così una pagnotta che metterete in un canovaccio spolverizzato di abbondante farina, meglio se di semola.

La parte piegata deve andare sotto.

Lasciare lievitare ancora per una o due ore. La pagnotta è pronta per essere infornata quando schiacciandola con un dito resta un'impronta profonda circa mezzo cm, se scompare subito deve lievitare ancora un poco.

Mezz'ora prima che si completi la seconda lievitazione accendete il forno a 245°, inseritevi una pentola di terracotta o ghisa con il suo coperchio. Quando l'impasto è pronto per essere infornato, tirate fuori la pentola e versatelo dentro, con delicatezza facendo attenzione che la parte piegata stavolta capiti verso l'alto. Coprite e infornate per 30 minuti, dopodiché togliete il coperchio e completate la cottura per altri 20-30 minuti. Lasciate raffreddare il pane su una griglia.

lunedì 1 dicembre 2014

Un pranzo da pecora nera - Montecatini Terme







"Giovà, potevi dirmelo però che era così elegante che almeno mi cambiavo le scarpe!"

Ecco inizia così il nostro fine settimana presso l'Hotel Ercolini & Savi a Montecatini Terme. 

Varchiamo l'ingresso al completo: la blogger, il baby sitter per l'occasione, la pulce salterina ed il pre adolescente nerd!. Ci accoglie il sorriso della signorina alla reception e l'imbarazzo si spegne, anche le scarpe di Luigi fanno un bel sorriso.

Siamo a Montecatini Terme per partecipare al primo evento dedicato ai food blogger organizzato dal Ristorante "La pecora nera".

La Tarte Maison, Due cuori e una forchetta e Ti consiglio un posticino sono i blogger che hanno condiviso con me questo piacevole momento di incontro.

All'interno di una delle due sale del ristorante, appositamente trasformata in privata, ci accoglie la signora Luciana, fantastica mamma imprenditrice che ha realizzato il desiderio di creare un luogo che la rappresentasse, trasferendo agli chef in cucina il suo personale libro di ricette. 

L'accoglienza informale di Fabio e della mamma Luciana aiutano immediatamente a sentirsi come a casa e nel mio caso, nonostante la presenza dei miei bambini, tutto è andato benissimo. Data la disponibilità di oggetti dedicati ai più piccoli (seggiolone, giochini, fasciatoio in bagno) il ristorante è consigliatissimo anche con figli al seguito. Posateria d'argento e bambini non sono più un binomio imperfetto!.

Il nostro pranzo si è aperto con un antipasto di capesante tostate su purè di sedano rapa e tartare di pesce, è proseguito giungendo ai confini di Basilicata e Puglia con la cicorietta saltata in padella con purè di fave decorticate e le orecchiette con le cime di rapa. Infine siamo tornati in Toscana con una tagliata di pata negra, divina. Ho gustato per la prima volta il baccalà islandese, scoprendo con sorpresa che si tratta del migliore da servire sulle nostre tavole. Il pranzo si è chiuso con la dolcezza di un tris di dolci indimenticabile!.

Non sono un critico gastronomico, non scrivo recensioni e trovo con difficoltà le parole adatte a descrivere l'esperienza di gusto fatta durante il pranzo. Dall'antipasto al dolce è stato un susseguirsi di equilibri perfetti, sapori gustosi e pieni di personalità. Decisamente quello che ci si aspetta da una  pecora nera!.
Grazie ancora